sabato 21 novembre 2015

Teorie e libri che cercano di dare una visione reale al Corano.

Estraggo delle parti dell'articolo che troverete in fondo:

D. - Veniamo ai fraintendimenti. Uno degli errori più clamorosi da lei citati è quello delle vergini promesse nel paradiso islamico agli attentatori suicidi.

R. - "Partiamo dal termine ´huri´, per il quale i commentatori arabi non hanno saputo trovare altro significato se non quella delle vergini paradisiache. Ma se si tiene conto delle derivazioni dal siro-aramaico, quell´espressione indica ´uva bianca´, che è un elemento simbolico del paradiso cristiano, richiamato nell´ultima cena di Gesù. C´è anche un´altra espressione coranica, erroneamente interpretata come ´i fanciulli´ o ´i giovani´ del paradiso: essa in aramaico designa i frutti della vite, che nel Corano vengono paragonati alle perle. Per quanto riguarda i simboli del paradiso, questi errori di interpretazione hanno probabilmente qualcosa a che fare con il monopolio maschile nel campo del commento e dell´interpretazione coranica".

D. - A proposito, che pensare del velo islamico?

R. -Ê"C´è un passaggio della sura 24, verso 31, che in arabo significa: ´Che esse battano il loro khumur sulle loro borse´. Una frase incomprensibile, della quale si è cercato di dare la seguente interpretazione: ´Che esse stendano i loro fazzoletti da testa sui loro seni´. Se invece questo passaggio si legge in chiave siro-aramaica, significa semplicemente: ´Che esse allaccino le loro cinture intorno ai loro fianchi´».

D. - Il velo come cintura di castità?

R. -Ê"Non propriamente. È vero che nella tradizone cristiana la cintura è associata alla castità: Maria porta una cintura legata intorno ai fianchi. Ma nel racconto evangelico dell´ultima cena anche il Cristo si legò un grembiule intorno ai fianchi prima di lavare i piedi agli apostoli. Evidentemente esistono numerosi paralleli con la fede cristiana".

D. - Lei ha trovato che la sura 97 del Corano menziona il natale. E nella sua traduzione della famosa sura di Maria, il "parto" di Maria è "reso legittimo dal Signore". E inoltre il testo conterrebbe l´invito a recarsi alle sacre liturgie, cioè alla messa. Ma allora il Corano potrebbe non essere altro che una versione araba della Bibbia cristiana?

R. -Ê"All´origine, il Corano è un libro liturgico siro-aramaico, con inni e con estratti della Sacra Scrittura che potrebbero essere stati usati nelle sacre ufficiature cristiane. In secondo luogo, si può vedere nel Corano l´inizio di una predicazione volta a trasmettere la fede nelle Sacre Scritture ai pagani della Mecca, in lingua araba. Quanto alle sue parti socio-politiche, le quale non hanno molto a che fare con il Corano originario, sono state aggiunte successivamente a Medina. In origine, il Corano non fu concepito come il fondamento di una nuova religione. Esso presuppone la fede nella Scrittura, e aveva quindi solo una funzione di tramite verso la società araba"

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