sabato 15 agosto 2015

Modificare la comunicazione interiore ed esteriore.

Ciò che ci è stato detto e che ci era insopportabile è il messaggio interiorizzato che ripetiamo a
noi stessi, talvolta in una versione che, nel corso
della vita, viene corretta e intensificata. Sono gli
stessi messaggi che diamo a noi stessi che contribuiscono a mantenere una cattiva autostima.


Si tratta di una comunicazione interiore, di un
dialogo intimo a volte incessante, che colora tutta
la nostra esistenza e dà vita alle nostre emozioni e
alle nostre azioni.
L'approccio psicologico chiamato "programmazione neuro-linguistica" o PNL mette in evidenzia come non siano gli avvenimenti a determinare
le nostre emozioni e le nostre azioni, bensì la nostra interpretazione degli avvenimenti, ciò che ci
diciamo su noi stessi e ciò che ci diciamo a proposito degli avvenimenti.
Immaginiamo che Paolo sia stato appena licenziato dal posto di lavoro. Se, da bambino, si è sentito ripetere in continuazione che era stupido, che non sarebbe mai arrivato da nessuna parte, che non
avrebbe mai potuto farcela nella vita, Paolo avrà la tendenza a dirsi: "Non è sorprendente che io sia
stato licenziato perché, in ogni caso, non posso farcela nella vita, sono troppo stupido!".
Essendo sintonizzato su questo tipo di dialogo
interiore, Paolo si sentirà molto triste e arrabbiato, se la prenderà con se stesso, perderà ulteriormente fiducia in sé e perderà anche qualunque
motivazione a cercare un altro lavoro; profondamente convinto di non potercela fare, di essere
troppo stupido.
Altro scenario: immaginiamo che Piero sia stato
licenziato dal suo posto di lavoro ma che, durante
la sua infanzia, abbia ricevuto molti permessi co
me: "Hai il diritto di riuscire", "Sei importante",
"Hai diritto di chiedere aiuto". Piero si ripeterà
questi messaggi e dentro di sé ne sarà convinto.
Senz'altro proverà tristezza e collera all'idea di
perdere il lavoro, ma non si dispererà di fronte alla
situazione. Troverà delle possibilità per farsi aiutare, avrà la certezza di ritrovare presto un altro
lavoro e saprà prendersi cura di se stesso. Continuerà a coltivare una visione positiva della vita e
degli altri e, grazie al suo atteggiamento positivo,
presto troverà effettivamente un altro lavoro.
Le due situazioni sono identiche, si tratta sempre di licenziamento, ma cambia il contenuto; i
messaggi che Piero e Paolo si danno sono fondamentalmente diversi e questa differenza cambia
la qualità della loro vita.
L'avvenimento rappresenta solo uno degli aspetti
del problema; conta soprattutto l'interpretazione
di questo avvenimento e le capacità che abbiamo
sviluppato di farvi fronte.
Qualunque essere umano può programmare i
propri pensieri e, attraverso questi, influenzare le
proprie emozioni e i propri comportamenti; come
scegliamo i nostri pensieri, così mettiamo in moto
i dialoghi interiori svilenti o positivi, stimolanti, che
influenzano la nostra vita, quando prendiamo finalmente coscienza del modo in cui comunichiamo con noi stessi.
È possibile scoprire il nostro dialogo interiore 
prestando attenzione a ciò che diciamo a noi stessi su noi stessi, ogni volta che ci troviamo in una situazione difficile della vita. Tra le frasi pronunciate più spesso dalle persone che hanno una cattiva autostima troviamo:
"È tutta colpa mia".
"Le persone non mi amano".
"Mi percepiscono come una minaccia".
"Devo fare quel che vogliono gli altri".
"Non ha importanza".
"Non ci sono speranze".
"Ho provato di tutto".
"Mi faccio sempre fregare".
"Non mi ascoltano".
Queste frasi sono il segnale di un dialogo interiore negativo.
I messaggi trasmessi dai genitori e dagli altri
adulti durante l'infanzia sono ormai così radicati
nella persona, che questa continua a ripeterseli
senza neppure rendersene conto.


Che fare?


Il primo passo consiste sempre in una presa di
coscienza del nostro stato di disistima, bisogna poi
identificare gli elementi di questo dialogo interiore, anche schematizzandoli in un quaderno. Diventa allora possibile modificare gli elementi di
questo dialogo dandosi dei permessi, dei messag
gi positivi e incoraggianti.
All'inizio può sembrare artificioso! Per tanti anni
abbiamo ascoltato ben altre frasi! Tuttavia, perseverando e trasformando sistematicamente i messaggi negativi in permessi costruttivi, l'autostima
migliora, influenzando la vita emozionale e il comportamento della persona.


La comunicazione esteriore


La comunicazione interpersonale poggia direttamente sul dialogo interiore delle persone interessate. Se il nostro genitore interiore ci condanna e ci strapazza in continuazione, il contenuto della
nostra comunicazione con gli altri rifletterà questo stato di cose. Avremo la tendenza a: "scusarci
di esistere", "cancellarci a vantaggio degli altri", "avere paura di disturbare gli altri", "manipolare
invece di chiedere direttamente ciò di cui abbiamo bisogno", "lamentarci invece di prenderci la
responsabilità della nostra realtà" e, soprattutto, "avere molti timori all'idea di doverci affermare di
fronte agli altri, prendere la parola in pubblico, rifiutare un piacere o prendere il nostro posto in
mezzo agli altri".
Al contrario, quando è positivo, il dialogo interiore è fatto di permessi e di apprezzamenti e ci dà
la possibilità di comunicare semplicemente, in
modo chiaro e senza timori, con chi ci circonda. (...)


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